The Caldera Network Desktop (CND) una metafora verso l’ambiente di rete.

Le funzionalità necessarie per il collegamento in rete e ad Internet, nonché per la condivisione e lo scambio di file e posta elettronica sono fornite “di serie” con tutte le distribuzioni del sistema operativo Linux, tuttavia ciò di cui ha realmente bisogno l’utente non è tanto avere queste funzionalità, quanto che esse siano anche ben integrate e facilmente usufruibili.

Per venire incontro a queste esigenze, Caldera, una ditta molto vicina a Novell, ha prodotto un software, il “Caldera Network Desktop” (CND), che si propone come una metafora verso l’ambiente di rete (sia LAN che WAN), allo stesso modo in cui a suo tempo Windows si era presentato come una metafora verso gli strumenti comunemente usati in un ufficio.

Inizialmente il software sarebbe dovuto funzionare in ambiente Windows, tuttavia, per le maggiori funzionalità offerte e per le maggiori possibilità di integrazione, si preferì basarlo su Linux.

caldera

Il software – ho testato la versione etichettata come “Preview II” – si presenta in una confezione esteticamente ben curata, assieme ad un ottimo manuale d’installazione, che guida l’utente passo per passo in tutte le operazioni critiche. Oltre all’ambiente di networking vero e proprio vengono forniti anche alcuni programmi aggiuntivi: un font server per X, un client NetWare, che permette l’accesso a server NetWare 3 e 4 mediante il protocollo IPX, una completa interfaccia grafica per l’amministrazione del sistema e l’aggiunta di nuovi pacchetti software, un software commerciale per effettuare il backup.

Sebbene Caldera sia fornito assieme ad una distribuzione commerciale di Linux, la Red Hat, è possibile evitare l’installazione dell’intero sistema operativo e tentare di aggiungerlo ad un sistema Linux preesistente, purché supporti il formato di caricamento ELF dei programmi. Tuttavia, questa operazione è consigliabile solamente ad un utente molto esperto e non viene supportata dalla casa produttrice.

Seguendo attentamente le indicazioni fornite dal manuale, l’installazione di Red Hat e del Caldera è molto semplice, in quanto viene guidata passo passo dal software, disponibile sia con interfaccia a carattere che in ambiente X. A mio parere è preferibile utilizzare la prima possibilità, in quanto, è più semplice e veloce ed inoltre postpone la fase di installazione di X stesso che, per ovvi motivi, è sempre meno problematico compiere a sistema operativo installato, con tutte le risorse di memoria e di disco già disponibili.

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Terminata l’installazione dei pacchetti viene lanciata una fase di configurazione guidata della macchina, in cui l’operazione più complessa è certamente la configurazione di X, in quanto richiede la conoscenza delle caratteristiche del proprio monitor e della propria scheda video. La configurazione del software di rete TCP/IP è abbastanza banale, in quanto si riconduce ad inserire correttamente indirizzo di rete, netmask e indirizzi di eventuali nameserver e gateway, informazioni facilmente ottenibili dal proprio amministratore di rete. La configurazione del software per la rete Novell è automatica e gli eventuali server presenti nella rete vengono riconosciuti alla partenza della macchina.

Mi si permetta una considerazione personale, che non vuole essere polemica: nella stessa serata ho voluto fare l’esperimento di provare ad installare nella mia macchina anche Windows 95. Il risultato è che il sistema di Microsoft, nonostante le pretese di essere Plug & Play, è risultato leggermente più lungo e complesso da far partire. Infatti, l’installazione del Network Desktop è sempre andata avanti in modo corretto, riconoscendo tutto il mio hardware, escluso lo scanner Logitech, che per essere supportato da Linux necessita di un apposito driver da aggiungere al kernel standard. Al contrario, Windows non mi ha riconosciuto il mouse e questo ha causato alcuni problemini nelle fasi seguenti dell’installazione, che tuttavia è comunque andata a buon fine. I due sistemi installati non possono essere confrontati, in quanto sono due oggetti completamente diversi, sia come filosofia di lavoro sia come classe di utenza a cui sono destinati.

Una volta entrati nel nuovo sistema è bene, specialmente nel caso si disponga di risorse limitate, ad esempio meno di 16Mb di RAM, procedere ad una ulteriore messa a punto, disabilitando un po’ di servizi inutili, come il font server X, che non è necessario nel caso non volessimo fornire tale servizio ad altre macchine della rete.

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Network Desktop è un prodotto abbastanza completo e ben fatto, che fornisce, oltre ad un’interfaccia utente object oriented veloce, intuitiva, curata, adatta per l’utente alle prime armi e abbastanza configurabile, il supporto completo e preconfigurato di tutte le funzionalità di accesso alla rete (leggi “Internet”), sia come cliente che come fornitore di servizi. I software utilizzati sono fra i più avanzati disponibili in questo momento nel freesoftware, come Arena, un WWW browser in grado di supportare HTML 3, e Apache, una versione notevolmente migliorata del server WWW di NCSA. Ovviamente, non mancano i client e i server per tutti i servizi che uno si aspetta siano disponibili su una macchina UNIX da mettere in rete: ftp, gopher, … Da sottolineare alcune aggiunte veramente utili, che alla fine potrebbero risultare l’arma vincente di Caldera, per tutte, la compatibilità con gli standard di rete Novell. Non dimentichiamo che, compresa nel prezzo, viene fornita Red Hat, una delle migliori distribuzioni commerciali di Linux.

A voler essere pignoli, Network Desktop è poco attento all’utilizzo delle risorse della macchina, specialmente della RAM, tuttavia conto sul fatto di trovarmi di fronte a problemi di giovinezza del prodotto, che verranno certamente risolti nella versione finale.
A mio avviso la vera novità di un prodotto di questo tipo è l’avere scoperto, da parte di una casa importante (non dimentichiamoci che, sotto sotto, c’è Novell), che Linux può essere usato come un prodotto serio su cui lavorare e non solamente come un giocattolino inventato da uno studente per trascorrere in modo diverso una giornata di pioggia.

La mancanza di fiducia verso Linux da parte del pubblico professionale (VAR, sviluppatori, consulenti, CED delle aziende, …) non è infatti dovuta tanto a motivazioni tecniche, che non sussistono, essendo Linux uno dei migliori e più stabili UNIX attualmente disponibili in ambiente PC, ma dalla mancanza di ditte che riescano ad intuire che i reali bisogni dell’utente non-tecnico sono di sentirsi le spalle protette da un buon servizio di assistenza, di avere un sistema facile da configurare e amichevole da usare, e specialmente di avere disponibili anche programmi per la produttività personale, come WordProcessor e tabelloni elettronici costruiti sullo stile di quelli attualmente disponibili negli altri ambienti. E Caldera, che ha capito tutte queste cose, infatti propone un pacchetto aggiuntivo di upgrade, l’“Application Bundle for Network Desktop”, contenente molte “applicazioni” famose e importanti per sistemi UNIX: WordPerfect (word processor), NCD Zmail (posta elettronica), XESS NExS (spreadsheet), le librerie di Motif, l’interfaccia standard degli UNIX commerciali. Il tutto ad un prezzo veramente concorrenziale, inferiore a 500 US$.
La politica commerciale di Novell – nonché di altre ditte, come Digital, che sta sviluppando la versione per Alpha di Linux da proporre, assieme alle schede madri PCI, come opzione low-cost a OSF/1 – è chiara e, oltre a non essere in conflitto con la licenza e lo spirito di Linux, non può che fare del bene alla diffusione futura di questo sistema operativo, anche e specialmente nelle sue versioni freesoftware. Farà certamente del bene anche agli utenti, che avranno la possibilità di usare dell’ottimo software per un sistema UNIX-like ad un prezzo in linea rispetto a quello richiesto per acquisire un analogo prodotto per Windows/NT/OS2.

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Per quanto riguarda, infine, il supporto tecnico all’utente finale, stanno nascendo un po’ dappertutto ditte e consulenti in grado di fornire l’assistenza e le soluzioni necessarie all’utilizzo professionale di Linux. Nella mia attività mi sono imbattuto molto spesso in casi in cui l’utilizzo di Linux è risultato determinante per la soluzione a specifici problemi. In questo caso all’utente non è importato assolutamente che il sistema utilizzato fosse gratuito, bensì che fosse sicuro da utilizzare, molto stabile, potente, aperto, flessibile e ben documentato, caratteristiche che, purtroppo, altri sistemi non offrono tutte contemporaneamente.

Per maggiori informazioni: http://www.caldera.com/

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